Nomen-omen: a ogni nome, un destino
Gli antichi romani credevano che nel nome di una persona fosse contenuto il suo destino e la sua indole. Ancora oggi, in ambito aziendale, il naming, è una delle attività di comunicazione più delicate, quando si progetta il lancio di un marchio o di un prodotto. Il successo di un’azienda inizia proprio da qui, dalla scelta di un suono che sappia descrivere, distinguere e evocare.
Il nome, insieme al logo, è il primo punto di contatto che il consumatore ha con un brand o un prodotto. Dare un nome equivale a definire un’identità, dichiarare ciò che si vuole essere e a quale pubblico si vuole parlare. Si tratta di un percorso di ricerca lungo e delicato, fatto non solo di creatività ma anche di attente valutazioni commerciali, legali e analisi di mercato. Un nome deve essere originale, linguisticamente efficace, ma soprattutto coerente con il brand, per poterne accompagnare la fortuna nel tempo senza la necessità di dolorosi e ancor più complessi renaming, con morti e feriti al seguito.
Ma un nome deve essere anche registrabile come marchio e difendibile legalmente, perché il rischio di incappare in oltraggi alla proprietà intellettuale è sempre dietro l’angolo. Infine, deve tenere conto della potenziale evoluzione del brand o del progetto nel tempo: ad esempio, sempre meglio che sia esportabile e che non abbia connotazioni negative al di fuori dei confini nazionali. Sia chiaro, non basta il battesimo perfetto per vendere un brand o un prodotto, ma la scelta giusta può aiutare molto: del resto, tutto cambia, il nome no, quello resta e racconta di noi. Un’occasione da non sprecare.
"Nominare male le cose, è partecipare all’infelicità del mondo." Albert Camus
Il nome perfetto
Ma quindi? Come si crea un nome davvero indimenticabile? Ecco qualche utile consiglio pratico, buon divertimento!
Per prima cosa serve la ricerca. Tanta, tanta ricerca. Infatti, non c’è creatività senza consapevolezza. E il primo passo da fare è accertarsi di quali siano le scelte di naming fatte dalla concorrenza, ma soprattutto di quali siano i domini web al momento disponibili. Non dimenticare, infatti, che a un nome corrisponderà inevitabilmente un sito web. Poi serve una bella mappa mentale: mettere nero su bianco tutte le parole e i concetti che riteniamo possano ben rappresentare l’oggetto della nostra ricerca. Da questo momento in poi, via libera alla ricerca di sinonimi, assonanze, combinazioni virtuose, scambi di lettere. Fatto? Ora che hai un bel nome servirà anche un pay-off efficace, non credi? Si tratta di una una frase, più o meno breve, che riassume la mission e le caratteristiche dell’azienda e che, solitamente accompagnata al logo, trasmette la vera anima dell’azienda. Qualcosa tipo il celeberrimo (e geniale) pay-off “Think different” di Apple, per intenderci. Ma questa è un’altra storia…
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