Ode al multitasking
Secondo una recente ricerca, guardiamo lo smartphone in media 46 volte nell’arco delle 24 ore. Un dato impressionante, che cresce ulteriormente con le nuove generazioni. Il telefonino, infatti, è sempre più un prolungamento delle nostre vite e uno strumento fondamentale per lo svolgimento delle attività quotidiane.
È pratica ormai comune utilizzare il cellulare mentre si è impegnati in altre attività: per chattare con amici e famigliari, per ricercare informazioni e condividere opinioni, per ascoltare musica o intrattenersi con dei video, per scattare foto e postarle sui social network, ma anche come portafoglio o agenda virtuale e, sempre più spesso, per effettuare degli acquisti. Per fare tutto questo ci serviamo delle cosidette mobile app, software progettati appositamente per l’utilizzo da dispositivi mobile. Improntate a un’estrema semplicità di utilizzo e a un design il più possibile funzionale e thumb-friendly, le applicazioni per mobile sono la nuova frontiera del business online, sempre più richieste non solo in ambito B2C ma anche nel B2B. Svilupparle non è, di per sé, cosa troppo complessa perché basta studiarne il linguaggio di programmazione, il cosiddetto SDK (Software Development Kit), rilasciato gratuitamente per iOs e Android.
Ma la vera sfida sta nell’avere la competenza e l’esperienza per dare vita a un prodotto utile e pratico, progettato con rigore sulla base dei bisogni della target audience e in grado di soddisfarli con pochissimi tap (la regola aurea imporrebbe non più di due). Una partita che, ancora una volta, si gioca sul piano della user experience. Potenzialmente infinite sono le possibilità di programmazione in questo ambito: dalle più semplici, come le comuni app a scopo informativo e educativo, alle più complesse, come quelle finalizzate alla vendita. Oppure quelle che integrano strumenti avanzati quali realtà aumentata e realtà virtuale; o, ancora, le cosiddette recognition app, che utilizzano la tecnologia del controllo di visione e consentono il riconoscimento automatico degli oggetti attraverso la videocamera installata nel dispositivo. Tutto è potenzialmente realizzabile, ma serve un’idea e l’idea va sviluppata in modo ottimale, per garantire il successo del prodotto.
"Non il più forte, il più intelligente, vince, ma colui che meglio si adatta al cambiamento." Charles Darwin
App mobile per le aziende
Dicevamo, non solo B2C. Le app mobile sono sempre più utilizzate, anche in ambito B2B, come supporto alla rete vendita e per semplificare l’interazione con fornitori.
Le aziende sono sempre più rivolte nella direzione di un’estremo snellimento dei processi, in particolare di quelli legati allo scambio di informazioni e al project management. In questo contesto le app mobile possono essere un utile strumento, soprattutto per il B2B dove, a fronte di un minore interesse per l’estetica e la gamification, viene data la massima importanza alla risoluzione di bisogni specifici per la gestione del business. Un’esempio tra tanti? I cosiddetti MDM (Mobile Device Management), che consentono la gestione dei device aziendali da remoto, con l’aggiornamento e l’installazione dei contenuti che avvengono in automatico, su impulso centralizzato.
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