Content is king

È il mantra che ripetono da anni tutti i digital marketer del mondo. Non più mercati ma conversazioni. Spazi aperti di discussione, privi di scopi commerciali, con il solo obiettivo di offrire contenuti pertinenti, utili e vari, generando interesse e coinvolgimento. Niente più trucchetti né scorciatoie, se il contenuto proposto manca di originalità e non fonisce alcun valore aggiunto all’utente, sarà penalizzato.

Il content marketing può essere estremamente efficace, se inserito in una strategia più ampia di inbound marketing, perché consente alle aziende di farsi trovare dai potenziali clienti in risposta a un potenziale bisogno. Un contenuto di qualità, in grado di educare, spiegare, divertire, informare o intrattenere, attrae un pubblico altamente interessato e qualificato. Un pubblico, quindi, di gran lunga più ostico ma anche più predisposto all’acquisto e alla fidelizzazione, infastidito da spot ammiccanti e pubblicità martellanti e alla ricerca di un legame esperienziale con il brand o il prodotto.

Non più passivi consumatori ma protagonisti attivi, spesso co-creatori di contenuto, che diventano casse di risonanza per il brand e, se fidelizzati, contribuiscono ad accrescerne la reputation. Ma attenzione: content is king, context is queen. La produzione di contenuti, che siano blog o social post, mailing list o landing page, non può e non deve prescindere da un’attenta e approfondita analisi del contesto (settore, mercato, concorrenza) e deve rispecchiare l’identità e i valori aziendali usando un approccio, uno stile e un tono di voce che risultino consoni al canale di diffusione prescelto.

"Parla con il pubblico usando la sua lingua e raccontando ciò che gli sta a cuore." Jonathan Lister

Pianificare i contenuti

Per essere certi di produrre contenuti interessanti che colpiscano l’attenzione del pubblico di riferimento serve un Piano Editoriale. Ma come se ne crea uno?

Produrre con regolarità contenuti di valore a prima vista sembra un gioco da ragazzi, ma può rivelarsi un compito molto più complicato del previsto. La soglia di attenzione media dell’utente moderno, infatti, è in continuo calo e, se nel 2012 si aggirava intorno ai 12 secondi, oggi è scesa a meno di 8 secondi. Inferiore a quella di un pesce rosso. Per questo serve una pianificazione attenta dei contenuti, non solo testuali ma anche visivi, per dare vita a un flusso di comunicazione gradevole, utile, interessante, vario e coerente. Anche in questo ambito, la scelta di appoggiarsi a professionisti della comunicazione può favorire un ritorno dell’investimento rilevante e certo.

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